Gavin Rain, nato a Cape Town nel 1971, è ritenuto uno dei massimi rappresentanti contemporanei del neo-puntinismo o pixelismo. Tramite l’uso dell’acrilico, simula i pixel nella costruzione dell’immagine come se la tela fosse uno schermo di un televisore o di un pc. Da qui la tecnica del “nascosto in bella vista”. A una distanza ravvicinata i quadri di Rain paiono un insieme astratto e puntiforme di colori ma se lo spettatore si allontana, fino a una distanza calcolata dall’artista, riconosce l’argomento del quadro: i volti di alcune icone dello showbiz mondiale. Rain ha studiato arte e neuropsicologia all’università di Cape Town. Inizialmente aveva programmato di studiare architettura, per cercare di unire i suoi due interessi: l’arte e la matematica. La partecipazione dello spettatore, non solo come visione ma come corpo in movimento, è un aspetto fondamentale del lavoro di Rain. Grazie al suo spostamento all’interno dello spazio espositivo, l’opera passa da uno stadio astratto a un’immagine concreta – e viceversa. La distanza del punto di osservazione, la profondità di visione, la condizione della luce e la prospettiva, divengono elementi interattivi e agiscono sulla fruizione dell’opera fino alla completa riconoscibilità dell’immagine.
Uno dei messaggi più importanti della sua poetica riguarda l’ambiguità dell’opera d’arte. Soltanto dalla giusta distanza, l’immagine prende forma e si rivela. Per questo il pixelismo o neo-puntinismo, unito alla maestria artistica, diventa un procedimento ideale compositivo. Arrivato al neo-puntinismo nel 2004, Rain approfondisce gli studi di neuroscienza. La distanza tra i puntini che andranno a ricomporre l’immagine, si rifà al “pseudo digitale”, un terreno dove la ricerca sulla grandezza e distanza dei pixel – che l’artista simula con piccoli punti concentrici di vernice acrilica, in diversi colori e forme – si unisce alla teoria della percezione neuroscientifica. Rain ha creato più di 14.000 punti diversi di colore come elenco, da cui attinge per le sue opere. Il lavoro riguarda non solo la scelta e la grandezza dei colori puntiformi ma anche il loro rapporto con lo spazio bianco della tela sottostante. Immagine e ricezione dell’immagine sono due elementi inscindibili nell’era informatica e Rain ne assume il paradigma come motto artistico. L’obiettivo di Rain è ampliare gli orizzonti visivi e cognitivi delle persone mostrando loro il fantastico e l’impossibile. Combinando le sue origini, i suoi studi, le sue attitudini e il suo talento personale, Rain ha inventato un’arte che è al tempo stesso unica e partecipativa. Tutti coloro che guardano uno dei suoi dipinti possono percepire la convergenza di due opposti stili pittorici: l’astrattezza della moltitudine di cerchi concentrici colorati che si addensano in punti densi e imperfetti in rilievo, e l’aspetto figurativo dell’immagine che è definito dalla somma di questi stessi punti come lo spettatore fa qualche passo indietro. È proprio in questo backing-off che si trova il messaggio previsto dall’artista: per acquisire consapevolezza di qualcosa che è nascosto ma proprio di fronte ai tuoi occhi, o nascosto in bella vista, devi allontanarti muovendoti all’indietro. La sua arte è un chiaro invito a “distaccarsi”, a creare una certa distanza nella vita, perché, come sostiene la psicologia della Gestalt, il tutto è maggiore della somma delle parti. La sua fama internazionale l’ha portato a diventare uno degli artisti di punta del panorama sudafricano contemporaneo, tanto che FIFA ha commissionato all’artista, 12 ritratti per la Coppa del Mondo FIFA nel 2010, tenuta in Sudafrica. Paradigma contemporaneo e puntinismo, astratto e figurativo, maestria tecnica e approfonditi studi scientifici, assieme a un coinvolgimento dello spettatore e un’attenzione mirabile allo spazio espositivo, fanno di Gavin Rain un artista unico, nel panorama dell’arte contemporanea. Nel 2011 partecipa alla 54a Biennale d’arte di Venezia nel Padiglione della Repubblica del Costa Rica con un ritratto del Premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi. Nel 2013 presenta un’opera intitolata Lena per il padiglione della Repubblica del Bangladesh.
sun before lime
Acrilico su tela – cm. 180 x 120
Margot
Acrilico su tela – cm. 120 x 180
Laetitia Casta
Acrilico su tela – cm. 100 x 100
STRANGE TREE WITH GARDENIA
Acrilico su tela – cm. 100 x 100
Audrey
Acrilico su tela – cm. 75 x 75
Marilyn Big
Acrilico su tela – cm. 180 x 180
NOT YET
Acrilico su tela – cm. 120 x 180
Indirect
Acrilico su tela – cm. 150 x 150
Olivia Wilde
Acrilico su tela – cm. 120 x 120
Anna Karina
Acrilico su tela – cm. 100 x 100
Sun before lime
Acrilico su tela - cm. 180 x 120
Sun before lime
Acrilico su tela - cm. 180 x 120
Margot
Acrilico su tela - cm. 120 x 180
Margot
Acrilico su tela - cm. 120 x 180
Laetitia Casta
Acrilico su tela - cm. 100 x 100
Laetitia Casta
Acrilico su tela - cm. 100 x 100
Strange tree with gardenia
Acrilico su tela - cm. 100 x 100
Strange tree with gardenia
Acrilico su tela - cm. 100 x 100
Audrey
Acrilico su tela - cm. 75 x 75
Audrey
Acrilico su tela - cm. 75 x 75
Marilyn Big
Acrilico su tela - cm. 180 x180
Marilyn Big
Acrilico su tela - cm. 180 x 180
Not yet
Acrilico su tela - cm. 120 x180
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Acrilico su tela - cm. 120 x 180
Indirect
Acrilico su tela - cm. 150 x150
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Olivia Wilde
Acrilico su tela - cm. 120 x120
Olivia Wilde
Acrilico su tela - cm. 120 x 120
Anna Karina
Acrilico su tela - cm. 100 x100
Anna Karina
Acrilico su tela - cm. 100 x 100
2024
Siena (Italy), “Portraits”, Violetti Arte Contemporanea.
Venezia (Italy), “Portraits”, Bugno Art Gallery.
2019
Cape Town (Sudafrica), “Gavin Rain”, WorldArt Gallery.
Amsterdam (Paesi Bassi), “One Step Back”, Smith-Davidson Gallery.
2018
Poltu Quatu (Italia), “Iconic Dots”, Simon Bart Gallery.
2017
Texas (USA), “Neopointillism”, Visual Arts Committee, A & M University, College Station.
Amsterdam (Paesi bassi), Smith-Davidson Gallery.
2016
Dallas (USA), “Michael Laube & Gavin Rain: Illusion”, Laura Rathe Fine Art.
Venezia (Italia), Bugno Art Gallery, Venice.
Città del Messico (Messico), Galeria Alfredo Ginocchio.
Houston (USA), “Icons”, Laura Rathe Fine Art.
2015
Genova (Italia), Cerruti Arte.
2014
Amsterdam (Paesi bassi), “From A Distance”, Leslie Smith Gallery.
2013
Venezia (Italia), “Gavin Rain Supernatural part. 1”, Bugno Art Gallery.
Viterbo (Italia), “Gavin Rain-Lena”, Kyo Art Gallery.
2009
Cape Town (Sudafrica), “Cityscapes”, WorldArt Gallery.
2008
Cape Town (Sudafrica), VEO Gallery.
Kwazulu-Natal (Sudafrica), “Demonstration: Heritage Festival”, Kizo Gallery.
2007
Cape Town (Sudafrica), Patrice Boussekey Eclectic Gallery.
Johannesburg (Sudafrica), “Russian brides”, WorldArt Gallery.
2006
Cape Town (Sudafrica), VEO Gallery.
2023
Houston (USA), “Pop”, Laura Rathe Fine Art.
2022
Marbella (Spagna), Sholeh Abghari Art Gallery.
Porrentruy (Svizzera), POPA Museum by Bel-Air Fine Art.
Amsterdam (Paesi Bassi), SmithDavidson Gallery.
Dubai (UAE), Olbong Contemporary Gallery.
Vilnius (Lituania), Lithuanian National Museum of Art (Contemporary African Art).
Saint Tropez (Francia), Bel-Air Fine Art.
Santa Barbara (USA), Maune Contemporary.
2021
Cape Town (Sud Africa), Worldart.
Houston – River Oaks (USA), Laura Rathe Fine Art.
Amsterdam (Paesi Bassi), SmithDavidson Gallery.
2020
Cape Town (Sudafrica), Summer Group Show, Worldart.
Amsterdam (Paesi Bassi), PAN Amsterdam 2020 Digital, SmithDavidson Gallery.
Los Angeles (USA), HOFA – LA Art Show.
2019
Houston e Dallas (USA), “20 Years Celebration”, Laura Rathe Fine Art.
Cabo San Lucas (Messico), Art Week Cabo, Uniq Luxury.
Venezia (Italia), “Seen anything interesting?”, Bugno Art Gallery.
Kifisià (Grecia), Artion Gallery.
Barcellona (Spagna), Villa Del Arte.
Ginevra (Svizzera), Artion Gallery.
Cleveland (USA), District Art Gallery.
2018
Londra (Inghilterra). “Quantum”, House of Fine Art.
2016
Amsterdam (Paesi bassi), “Summer Loving”, Smith-Davidson Gallery.
Venezia (Italia), “25th Anniversary of the Bugno Art Gallery”, Bugno Art Gallery.
2014
Londra (Inghilterra), Contini Art UK.
Genova (Italia), Cerruti Arte.
New York (USA), Nassau Museum, Long Island.
New York (USA), Unix Gallery.
Venezia (Italia), Bugno Art Gallery.
Cape Town (Sudafrica), WorldArt.
Città del Messico (Messico), Galerie Alfredo Ginocchio.
Philadelphia (USA), E-Modern Gallerie.
2013
Miami (USA), Avant Gallery.
Bruxelles (Belgio), Automne Art Gallery.
Saint-Tropez (Francia), Belair Fine Art.
Venezia (Italia), “Supernaturalism”, Bangladesh Pavilion for the Venice Biennale.
Antibes (Francia), Galerie Bartoux.
Amsterdam (Paesi bassi), Leslie Smith Gallery.
Sardegna (Italia), Arte per Capita.
Genova (Italia), “La bellezza salverà il mondo”, Cerruti Arte.
Roma (Italia), “Metamorfosi”, Palazzo Firenze.
Cortina d’Ampezzo (Italia), Ruffino Art Gallery.
2011
Venezia (Italia), Costa Rica Pavilion for the Venice Biennale.
Toscana (Italia), Per Capita.
Zurigo (Svizzera), “ART van der Brugge”.
Arezzo (Italia), Per Capita.
2010
Kwazulu-Natal (Sudafrica), “FineArt 2010”, Kizo gallery.
Cape Town (Sudafrica), “With Keith Calder”, E-Piphany Fine Art.
Franschhoek (Sudafrica), “Angels”, Grand Provence.
2009
Venezia (Italia), “African Wave exhibition II”.
Trieste (Italia), “African Wave exhibition I”.
2008
Kwazulu-Natal (Sudafrica), “Erotica Exhibition”, Kizo Gallery.
Treviso (Italia), “African Wave exhibition 0”.
2006
Oudtshoorn (Sudafrica), “Group exhibition: in the Flesh!”, KKNK.
2005
Cape Town (Sudafrica), VEO gallery with Richard Scott.