4 dicembre 2004 | via di città, 111 Siena
4 dicembre 2004 – 8 gennaio 2005
Mostra personale di Fabio Calvetti “Sotto al cielo” – catalogo a cura di Luciano Caprile.
Fabio Calvetti nasce a Certaldo nel 1956, dopo il diploma al Liceo artistico, continua i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il successo arriva quasi immediatamente per Calvetti che tiene numerose mostre di rilievo sia in Italia che all’estero: Stati Uniti, Germania, Spagna, Lussemburgo. Il 1995 è l’anno di uno stage di pittura presso l’Ecole des Beaux Arts di Le Port all’isola della Reunion. Il 2002 corona il suo già consolidato successo; due gallerie, Artesanterasmo di Milano e Galleria Guidi di Genova si uniscono per dare massima visibilità a questo artista di talento, molto amato dal pubblico internazionale. L’anno successivo sarà la volta della mostra “Verso un confine” alla galleria Artesanterasmo di Milano, che sancirà un’ ulteriore conferma di critica e di pubblico. “Sotto al cielo” è il titolo dell’ultima raccolta di dipinti dell’artista, l’assenza e la presenza, il rapporto conflittuale con se stessi e con gli altri, la difficoltà di vivere gli spazi che ci circondano, sono alcuni dei temi che l’artista toscano va sondando da anni. All’interno di questi temi si muovono dei personaggi, come la donna, solitaria interprete delle storie di Calvetti. Raramente compare una presenza maschile, che è quasi sempre una figura di contorno, altre presenze, ben più marcate e incisive, sono costituite dagli oggetti, in particolare dalle poltrone, effettive protagoniste dei suoi racconti, che rimarcano ancora una volta l’assenza di chi le ha occupate e forse vissute. La mostra che sarà accompagnata da un catalogo con testo critico di Luciano Caprile, presenterà numerosi oli su tavola di varie dimensioni, dei piccoli oli su carta e alcuni nuovi sorprendenti lavori di Fabio Calvetti: I reperti di Cronaca. In questi eleganti e plastici lavori, le stesse storie diventano tridimensionali servendosi di nuovi media come il legno usurato e il metallo arrugginito nei quali talora, attraverso dei fori, trova una via d’uscita la luce.