Terre Bruciate | Giorgio Moiso

18 maggio 2011 | via delle campane, 9 Siena

 

18 maggio – 5 giugno 2011

 

Mostra personale di Giorgio Moiso “Terre bruciate”.

Giorgio Moiso nasce a Cairo Montenotte in provincia di Savona, il 13 Febbraio del 1942. Comincia a dipingere nel 1955 e parallelamente inizia lo studio della musica. Nel 1968 si diploma al Liceo Artistico di Savona. Da giovane studente, ha avuto modo di conoscere e di far proprio lo straordinario clima di apertura avanguardista degli artisti internazionali che frequentavano negli anni ’60 Albissola Marina (Wilfred Lam, Asger Jorn, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Piero Manzoni, Sergio Dangelo, Agenore Fabbri, Mario Rossello e molti altri), e ha sviluppato la sua vena creativa sul doppio binario della musica e dell’arte figurativa. Nel 1972, su invito di Mario De Micheli, espone alla mostra “Il tema dell’uomo” al Museo di Albisola. Nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma, dove presenta due opere di grandi dimensioni, sul tema a lui più caro, l’albero. L’anno dopo si trasferisce a Milano dove vi rimane per alcuni anni. In quel periodo gli si rivelano “dal vivo” i “grandi americani”, da De Kooning a Franz Kline, ai quali si sente vicino con la sua attuale pittura decisamente “infigurale” e dinamicamente spontanea. Nel 1988 incontra a Venezia Mimmo Rotella, Pierre Restany e Arnaldo Pomodoro. Nello stesso anno la passione per il jazz lo porta ad una svolta decisiva: far dialogare la musica con il gesto, il segno, il colore. Il richiamo alle sperimentazioni degli anni ’50 e dei primi anni ’60, con l’aggiunta personale della matrice jazz che gli è propria, danno vita a una miscela che genera una cifra stilistica personale: la Live Performance Painting. Nasce un originale mix fra musica e pittura, connubio capace di trasformare una jam session jazzistica in una “jam session pittorica”. Negli anni successivi molte mostre lo vedono protagonista; nel 1997 si unisce al gruppo di artisti “arte con creta” (Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Enzo Esposito, Ugo Nespolo ed altri) con i quali espone a Arte Fiera Bologna. Nel 2001 tiene una personale (pittura e scultura) e un concerto jazz presso la galleria Rinaldo Rotta di Genova e una mostra personale e concerto nella galleria Daniel Duchoze a Rouen. Nel 2004 viene allestita una mostra con Marc Kostabi a Venezia. Nell’ottobre 2006 tiene una mostra nel prestigioso Castello di Rivara e per l’occasione viene presentato il libro “LIVE! Performance Painting Giorgio Moiso” a cura di Luca Beatrice. Nel 2007 è stato pubblicato il libro “Moiso il cane di Cesar” a cura di Maurizio Sciaccaluga. Nel 2008 espone a Milano presso lo Spazio Mazzotta e nell’occasione viene presentato il libro “Giorgio Moiso – Fingerstamps” a cura di Francesco Poli, editore Mazzotta. Nel 2009 realizza lo splendido “album Round midnight”, nel quale, attraverso 43 opere, mette in relazione i coevi movimenti artistici, bebop-pittura d’azione, cool jazz-minimalismo o cool art, free jazz-arte concettuale. Nel 2010 Giorgio Moiso viene invitato a rappresentare l’arte contemporanea italiana all’Asiam Museum of Art di Daejeon in Korea, con una mostra personale allestita in 11 sale espositive, “Cosmography” è il titolo della mostra, della performance e del catalogo. Nel 2011, la RADO lo invita ad Istambul all’Esma Sultan Palace, dove realizza in performance un grande dipinto di 2 metri per 3 su di una superficie in plexiglass. A Cairo Montenotte, città natale di Giorgio Moiso, nell’aprile del 2011 viene inaugurato il pannello “Pelle d’Oca” – donato alla città dall’artista – e realizzato nell’Anfiteatro del Palazzo di città di Cairo Montenotte nell’ottobre 2008 durante una memorabile performance/spettacolo dell’artista alla presenza della cittadinanza cairese. L’opera, un pannello ceramico di 8 metri per 2.5, rappresenta una sfida dal punto di vista tecnico, essendo realizzata integralmente in terracotta con smalti e ossidi a gran fuoco presso gli stabilimenti PiralArte di Albisola. Ex batterista jazz a tempo pieno, tuttora soggiogato dalla musica, Giorgio Moiso accorda la sua tavolozza come fosse uno strumento musicale. Le opere di Moiso chiedono allo spettatore di essere ascoltate e vissute in tutta la loro energia e sensualità. In occasione della mostra sarà presentata una nuova serie di dipinti e ceramiche.